L’integrazione passa anche dal sangue. Un gesto semplice, quello della donazione, capace di abbattere tabù culturali e pregiudizi. Un modo, soprattutto, per unire immigrati e italiani. Perché “l’oro rosso” non ha cittadinanza, non parla una lingua diversa, non ha barriere religiose da superare.
Nel nostro Paese i donatori di sangue sono un milione e 740 mila, circa il 4,4% della popolazione potenzialmente idonea. Numeri che posizionano gli italiani tra i migliori volontari d’Europa in questo settore. Tra i motivi dell’exploit degli ultimi anni, c’è in particolare il boom di donazioni da parte di stranieri, in gran parte extracomunitari. Dieci anni fa erano circa 25 mila, nel 2010 sono saliti a 40 mila. Oggi, nonostante non ci sia un dato nazionale ufficiale univoco, sarebbero tra i 125 e i 150 mila (il 2,5% degli immigrati presenti sul territorio). Un donatore su dieci, insomma, non è italiano.
Vediamo insieme quali sono i criteri di selezione del donatore:
1- L’aspirante donatore extracomunitario deve risiedere da almeno due anni nel nostro Paese con documenti regolari(carta d’identità, permesso di soggiorno ed iscrizione al servizio sanitario nazionale).
2- L’aspirante donatore deve fornire un indirizzo(telefonico e/o e-mail e/o abitazione) per qualsiasi comunicazione di carattere sanitario.
3- Deve possedere una buona padronanza della lingua italiana (il livello di comunicazione deve essere sufficiente a fargli comprendere appieno tutte le domande sanitarie che gli vengono rivolte dal medico).
4- Non sono ammessi interpreti né parenti, né mediatori culturali al colloquio col medico. Tutto ciò viene richiesto:
A- Per la sicurezza del ricevente.
B- Per la tutela della privacy del donatore.
C- Per la correttezza del colloquio.
D- Per uniformità con quanto viene richiesto.
5- Segnare il Paese di provenienza per poter valutare a quale tipo di donazione renderlo idoneo.
6- Segnare se effettua rientri periodici nel paese di origine e con quale frequenza.
7- Valutare il tipo di convivenza (da solo, in famiglia, in comunità).
Non sono idonei i questionari in lingue diverse dall’italiano anche per favorire una maggior uniformità di comportamento e una maggiore integrazione dei cittadini stranieri che aspirano a diventare donatori.
Approfondimenti: Sistema sangue, migranti come possibile risorsa