Questa mattina, presso la Casa del Dono di via Muzio Clementi i cittadini che, rispettosamente accodati, quotidianamente si recano presso il centro prelievi cittadino Ausl-Re per svolgere rituali esami medici, tra la sorpresa e la consapevolezza hanno potuto osservare all’ingresso l’esposizione di scarpette rosse femminili.
Un’installazione tra l’arte, la denuncia, il monito, la riflessione e il ricordo, allo scopo di sottolineare l’importanza della ricorrenza del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne celebrata a livello mondiale.
Tante scarpette rosse per dire ‘no’ a ogni forma di violenza, specialmente quella verso le donne, per combattere maltrattamenti, abusi, discriminazioni e disuguaglianze di genere.
L’iniziativa, voluta dall’Ausl di Reggio Emilia, con il manifesto “Uscire dal silenzio si può”, ha coinvolto tutte le principali strutture sanitarie del territorio (i sei ospedali, i centri salute donna, i consultori), quali parti fondamentali nella presa in carico, nell’assistenza e nel supporto ai percorsi di uscita dalla violenza per le donne che vi si affidano, in collaborazione con i servizi sociali e le associazioni.
Le scarpe rosse: origine del simbolo
Le paia di scarpe femminili di colore rosso sono diventate simbolo della lotta al femminicidio e alla violenza sulle donne a partire dal 2012, anno nel quale l’artista Elina Chauvet le utilizzò per la prima volta in un’installazione pubblica davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne scomparse e uccise nella città messicana di Juarez.
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