Come da indicazioni regionali, la campagna di vaccinazione quest’anno è iniziata lunedì 5 novembre e proseguirà fino al 31 dicembre 2018 (fino al 7 dicembre compreso ad accesso libero, vedi allegato).
L’influenza costituisce un serio problema sanitario per la sua contagiosità e per la possibilità di dar luogo a gravi complicanze. Per tale motivo la vaccinazione antinfluenzale è consigliata vivamente a tutti coloro che appartengono alle categorie considerate a rischio, soprattutto per prevenire le complicanze di particolare gravità e il ricovero in ospedale.
Alcuni dati
Durante la campagna di vaccinazione antinfluenzale della scorsa stagione è stato registrato un modesto incremento nell’adesione alla vaccinazione da parte della popolazione in tutto il territorio regionale e nazionale.
Nella provincia di Reggio Emilia sono state complessivamente vaccinate 85.948 persone (circa 84.854 l’anno precedente), raggiungendo una copertura vaccinale nei soggetti di età pari o superiore ai 65 anni del 56,1% (nella campagna 2016-2017 era del 56,2 %).
La stagione influenzale dello scorso anno ha mostrato un inizio anticipato, simile a quello della precedente stagione, e ha raggiunto un’intensità molto alta.
La stima complessiva di persone nella nostra regione colpite dall’influenza durante tutta la stagione è di circa 681.000, il 15,3% della popolazione totale.
In regione sono stati registrati 135 casi gravi con 48 decessi: nella maggior parte dei casi hanno coinvolto persone con fattori di rischio e non vaccinate.
È quindi particolarmente importante che le persone più esposte al rischio di gravi complicanze ricevano la vaccinazione antinfluenzale.
Il vaccino
Il vaccino è abitualmente ben tollerato: gli effetti collaterali sono in genere modesti e presenti prevalentemente alla prima somministrazione.
La vaccinazione si esegue in unica dose per tutte le età con esclusione dell’età infantile.
In base ai riscontri epidemiologici e in conformità con le raccomandazioni diramate dall’OMS, il vaccino antinfluenzale da utilizzare nella campagna 2018-2019 è un vaccino quadrivalente contenente i seguenti antigeni:
– antigene analogo al ceppo A/Michigan/45/2015 (H1N1) pdm09;
– antigene analogo al ceppo A/Singapore/INFIMH-16-0019/2016 (H3N2);
– antigene analogo al ceppo B/Colorado/06/2017 (lineaggio B/Victoria);
– antigene analogo al ceppo B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata).
Il vaccino trivalente non contiene l’antigene analogo al ceppo B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata).
La vaccinazione viene effettuata gratuitamente alle persone appartenenti alle categorie a rischio:
- negli ambulatori dei medici di medicina generale, durante gli orari indicati dai singoli medici ai propri assistiti;
- a libero accesso negli ambulatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica negli orari sotto indicati a partire dai 13 anni di età (nati nell’anno 2005 ed anni precedenti);
- su invito nei Servizi di Pediatria di Comunità ai soggetti di età inferiore ai 13 anni (nati dal 2006 in avanti).
Le categorie a rischio, per cui la vaccinazione è raccomandata e gratuita, sono:
- persone dai 65 anni in su;
- bambini di età superiore a 6 mesi, ragazzi e adulti di età inferiore ai 65 anni affetti da:
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- malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopneumopatia cronica ostruttiva;
- malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;
- diabete mellito e altre malattie metaboliche, inclusi gli obesi con BMI (indice di massa corporea) >30 e gravi patologie concomitanti;
- insufficienza renale cronica;
- malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;
- tumori;
- malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale;
- patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;
- patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio malattie neuromuscolari);
- epatopatie croniche.
- bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale;
- donne che all’inizio e durante la stagione epidemica si trovino nel 2° o 3° trimestre di gravidanza;
- persone di qualunque età ricoverate in strutture per lungodegenti;
- medici e personale sanitario di assistenza nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali;
- familiari e contatti di soggetti ad alto rischio (contatti stretti e regolari);
- soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori:
- forze dell’ordine e protezione civile (compresi i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale);
- donatori di sangue (esibire tesser Avis);
- personale degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo;
- personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali;
- personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani: (allevatori, veterinari pubblici e privati, trasportatori di animali vivi, macellatori e vaccinatori).
Nota bene: si ricorda ai donatori che, la vaccinazione antinfluenzale prevede una sospensione dalla donazione di 48 ore.
All’interno della stessa Asl (nel nostro caso, Reggio Emilia), è possibile vaccinarsi in qualsiasi distretto.
Nel calendario allegato gli orari di apertura degli ambulatori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dove fare la vaccinazione a Reggio e provincia
La campagna di vaccinazione antinfluenzale della Regione: “Donatore, proteggi la salute tua e dei malati: #vaccinati”
L’influenza si presenta durante la stagione invernale attraverso forme virali sempre diverse e in Emilia-Romagna il picco dei contagi si registra generalmente tra gennaio e febbraio.
Da lunedì 5 novembre 2018 i medici di famiglia e i servizi vaccinali delle Aziende Usl hanno a disposizione i vaccini e possono iniziare a vaccinare le persone interessate. I donatori di sangue e plasma sono considerati fondamentali per il sistema trasfusionale, quindi per loro come per altre categorie di cittadini il vaccino è gratuito.
La protezione si sviluppa circa due settimane dopo la somministrazione del vaccino e permane per tutta la stagione epidemica. Per questo si raccomanda di vaccinarsi subito dopo la prossima donazione programmata ed entro dicembre.
Contatta la tua Avis per maggiori informazioni sulla somministrazione del vaccino nella tua provincia o telefona al numero verde del Servizio sanitario regionale: 800033033 (tutti i giorni feriali dalle 8.30 alle 18.oo; il sabato e prefestivi dalle 8.30 alle 13.00).
L’influenza insorge improvvisamente con febbre alta, tosse, raffreddore, cefalea, inappetenza, dolori muscolari e stanchezza. Nella maggioranza dei casi la malattia si risolve in pochi giorni, anche se la debolezza può proseguire per alcune settimane.
Alle persone con malattie croniche (adulti e bambini) e alle persone anziane l’influenza può invece provocare serie complicanze respiratorie e perfino il ricovero in ospedale. In alcuni casi rari, e nelle persone più fragili, può provocare la morte.
Per saperne di più:
Ci sono semplici gesti quotidiani che possono ridurre il rischio di contagio:
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Lavare spesso le mani, e sempre dopo aver soffiato il naso
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Non abbandonare fazzoletti in giro ma buttarli nel cestino
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Starnutire, sbadigliare, tossire con la mano davanti alla bocca
Buongiorno,
scrivo in merito alla campagna vaccinale che Avis propone ai donatori.
È dalla mia esperienza di persona che vive da 56 anni su questa terra, amandola e rispettandola, che deduco che per difendersi dall’influenza il vaccino non è necessario, bensì è necessario uno stile di vita sobrio e sereno.
I vaccini sono “farmaci” e, in quanto tali, hanno effetti collaterali e possono indurre reazioni avverse al nostro “sistema”, così come ampiamente sappiamo (da quel che si evince dai bugiardini e da numerosi studi in merito).
Contenendo, dunque, sostanze “sporche”, a mio avviso, Avis, non dovrebbe promuoverne l’utilizzo.
Un’influenza si cura con riposo, propoli, calore e tanto amore.
Una reazione avversa ad un vaccino può avere effetti ben peggiori di uno stato influenzale.
Mia suocera, dopo il vaccino antinfluenzale, ha avuto effetti drastici che le hanno causato uno stato di malattia protrattosi per 6 mesi, dal quale è uscita a fatica. E conosco altre persone che hanno manifestato effetti collaterali non piacevoli.
Ogni cosa che vive nel nostro splendido pianeta è splendidamente diversa da un’altra, ogni situazione è a sé. Dunque, come si può pensare di trattare farmacologicamente tutti in modo standard e coercitivo? Per questo nessun farmaco dovrebbe essere TSO.
La roulette russa è un gioco rischioso.
Inoculare sostanze rischiose in un corpo sano è una pratica che non rispetta la salute e crea uno stato di dipendenza farmacologica.
Così, come tutti ormai sappiamo, è stato fatto per decenni in agricoltura, e non solo, inoculando nella terra e nelle piante di cui ci nutriamo, sostanze che hanno inquinato e creato disarmonia e malattia.
La vita che ci è stata donata è quanto di più prezioso ci sia ed è nostro dovere salvaguardarla, rispettandola nella sua naturale essenza e sacralità.
Spero davvero con tutto il mio cuore che prevalga il coraggio del rispetto per noi stessi, per la nostra splendida vita e per la bella terra in cui abbiamo il privilegio di vivere e di cui ognuno è responsabile.
Le condizioni personali, fisiche, ambientali, relazionali, sociali, ecc…, sono fondamentali per il nostro vivere su questo pianeta e sta ad ognuno di noi contribuire a mantenerlo in salute affinchè possa essere perfettamente adatto a noi e viceversa. E’ questo il senso che dovremmo dare al nostro vivere.
Cos’è che ci induce a credere che solo medicalizzati possiamo cavarcela?
Perchè si fa allarmismo che induce paura, insicurezza e malattia (mentale)?
Non è inquinando e iniettando sostanze che si creano armonia e salute, ma favorendo uno stile di vita sano, sereno e pacifico.
Spero con tutto il cuore che i cittadini e i medici prendano coscienza in merito a questo tema e che prevalga, nelle istituzioni, il bene delle persone sui palesi interessi economici che operano dietro a questa ingiustificata prevenzione.
La vera prevenzione, ritengo, non deve basarsi sulla medicalizzazione a vita, ma sul rispetto della dignità della vita in senso lato, intesa come massima espressione dell’essenza di ogni cosa che vive sulla terra, perfettamente dotata così com’è.
Credo che noi nasciamo per essere felici e non per avere paura.
È il cuore che è importante.
Ringrazio per la cortese attenzione e saluto con la speranza che tutti noi indirizziamo finalmente il nostro cuore verso la saggia direzione di cui siamo capaci.
Ringrazio per la vostra cortese attenzione e saluto con cordialità.
Raccolgo volentieri la vostra opinione sull’argomento, all’indirizzo: isabellapavarini@gmail.com
Isabella Pavarini
Cara Isabella, lungi da noi volerti convincere dell’opportunità di vaccinarti contro l’influenza stagionale. Ci teniamo però a dirti che l’evento singolo che racconti di tua suocera è, appunto, un evento singolo e non può quindi essere una statistica. In questa sede non scendiamo nel merito: sarebbe lungo spiegare che i vaccini non sono “sostanze sporche” perché di fatto stimolano le difese immunitarie già presenti nell’organismo. L’unica riflessione che proponiamo ai donatori è questa: nel caso di una persona sana e forte, un’influenza stagionale si risolve con qualche giorno a letto. Ma se, come lo scorso anno, un’epidemia influenzale mette a ko migliaia di donatori rischiamo di non avere il sangue e il plasma necessari ai malati e per le urgenze. Una vaccinazione è un rischio accettabile, di fronte a tutto questo? Noi crediamo di sì. I numeri ci dicono di sì. Pensaci, poi decidi. Grazie e a presto!