Identità
L’Avis Provinciale di Reggio Emilia è un’associazione di volontariato ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) che svolge funzioni di indirizzo, di coordinamento, di verifica e di rappresentanza nei confronti delle Avis comunali.
Gli scopi sociali dell’Avis Provinciale di Reggio Emilia e delle sezioni comunali sono:
- offerta del sangue: anonima, gratuita, periodica, associata e senza vincoli di destinazione;
- promozione dell’informazione e dell’educazione al dono del sangue ed alla salute;
- promozione e sviluppo della coscienza trasfusionale e del buon utilizzo del sangue;
- promozione degli stili di vita per la salute dei donatori contribuendo all’educazione sanitaria e favorendo la medicina preventiva e protettiva;
- gestione dell’attività di raccolta del sangue, del plasma e delle piastrine nei limiti previsti alle normative vigenti.
Storia
L’Avis, nella Provincia di Reggio Emilia, si è sviluppata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Le prime Avis Comunali si sono costituite in prossimità degli ospedali, su sollecitazione dei chirurghi e degli ostetrici-ginecologi, che avevano sempre più bisogno di sangue per eseguire gli interventi di complessità crescente e numerosi. Nel 1975 si costituì Avis Provinciale di Reggio Emilia: ciò avvenne mediante autonomizzazione dall’Avis Comunale di Reggio Emilia, in quanto era ormai necessario costruire un nuovo modello organizzativo e coordinare le attività di tutte le Avis Comunali.
La nascita di nuove Avis Comunali ed Equiparate continuò anche durante e dopo l’attivazione dell’Avis Provinciale, rendendone quindi ancora più necessaria l’opera di coordinamento. Dopo la legge 502/1992 con conversione degli enti Ospedalieri in Aziende Ospedaliere dotate di personalità giuridica, autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale si è anche iniziato a delineare il percorso di “accreditamento” delle strutture sanitarie, e quindi anche di Avis.
Per “accreditamento istituzionale” si intende l’atto con il quale, previe opportune verifiche, si riconosce ai soggetti già autorizzati all’esercizio di attività sanitarie lo status di potenziali erogatori di prestazioni nell’ambito e per conto del Servizio Sanitario Nazionale. Il processo di accreditamento, con il coinvolgimento dei Responsabili dell’Unità di Raccolta e dell’Area Qualità, ha rappresentato un cambiamento significativo che, unitamente ad una programmazione più mirata della raccolta stessa, ha comportato un significativo cambiamento dell’organizzazione complessiva che ha coinvolto dirigenti volontari e operatori sanitari di AVIS.
Alcune delle Avis Comunali hanno quindi desistito dal continuare ad effettuare la raccolta in una loro struttura, optando per aggregarsi (‘accorpamenti’) con altre limitrofe in un Punto di Raccolta , che rispondeva ai requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi previsti dalle norme stesse: le Avis di Boretto e Poviglio sono confluite nel Punto di Raccolta di Brescello, le Avis di Bibbiano e di Calerno in quello di Montecchio, l’Avis di Albinea a Quattro Castella, l’Avis di Rolo a Fabbrico, l’Avis di Luzzara a Guastalla, l’Avis di Baiso a Scandiano (Centro Trasfusionale), l’Avis di Roteglia a Castellarano, l’Avis di Bagnolo a Novellara e le Avis di Toano e di Ramiseto (ora Ventasso) presso l’Ospedale di Castelnovo né Monti.
Altre Avis Comunali hanno invece optato per condividere la struttura, alternando le sedute di raccolta con le consorelle, in date calendarizzate (come l’Avis di Castelnovo Sotto a Cadelbosco Sopra e l’Avis di Campegine a Gattatico). Attualmente sono quindi 24 le strutture associative (Punti di Raccolta o, in linguaggio tecnico, “Articolazioni Organizzative”) in cui si svolge la raccolta di sangue o emocomponenti all’interno del territorio provinciale.
Una volta prese tali opportune decisioni, e messi in pratica i provvedimenti necessari ad attuarle, è stato avviato l’iter dell’accreditamento propriamente detto, con le visite di verifica periodica, l’ultima di queste tenuta il 15 giugno 2022.