Quattro casi di Malaria riscontrati nel Comune di Ginosa (Taranto), stop alle donazioni per sei mesi

In seguito alla segnalazione di quattro casi di malaria riscontrati in soggetti stranieri nelle campagne limitrofe a Ginosa (TA), il Centro Nazionale Sangue ha disposto la sospensione per sei mesi di chiunque risieda o abbia soggiornato almeno una notte nel comune e non abbia sofferto di episodi febbrili o di altra sintomatologia compatibile con la diagnosi di malaria durante il soggiorno o nei sei mesi successivi al rientro. La riammissione è subordinata all’esito negativo di un test immunologico.

Inoltre, il Centro Nazionale Sangue precisa che – in considerazione delle caratteristiche rurali e della limitata estensione dell’area interessata, nonché dell’attuazione tempestiva delle misure di contenimento del vettore – il rischio attuale per la popolazione locale e il conseguente rischio di trasmissione trasfusionale appaiono contenuti.

Link alla circolare

www.avis.it


Comuni oggetto della sospensione:

    • Ginosa (TA)

Dei 3.626 casi di importazione (in soggetti che hanno viaggiato):
20,0% in cittadini italiani – 80,0% in cittadini stranieri.

 

 

Cos’è la malaria

La “Mal aria” così definita in seguito alla credenza che venisse contratta dai miasmi malsani emanati dalle acque stagnanti delle paludi è una grave malattia causata da protozoi parassiti trasmessi all’uomo da zanzare ad attività crepuscolare-notturna del genere Anopheles. Assieme alla tubercolosi e all’Aids, la malaria è oggi una delle principali emergenze sanitarie del pianeta: si contrae in seguito alla puntura della femmina di una delle circa 60 specie diverse di zanzare appartenenti al solo genere Anopheles,

Sintomi 

I sintomi della malaria appaiono da 7 a 14 giorni dopo la puntura da parte della zanzara infetta e sono di varia natura: mal di testa, vomito, diarrea, sudorazioni e tremori, comuni, almeno inizialmente, a quelli un’ influenza o ad altre infezioni, ma comunque sempre accompagnati da febbre elevata. La malaria da P. falciparum arriva a essere letale distruggendo i globuli rossi e quindi causando una forte anemia ma soprattutto ostruendo i capillari che irrorano il cervello (in questo caso si tratta di malaria cerebrale). In genere, ma non sempre, gli accessi febbrili si presentano ciclicamente seguendo il ciclo stesso di riproduzione e moltiplicazione del parassita. Le forme di malaria dovute agli altri parassiti sono decisamente meno gravi. I sintomi possono presentarsi anche con qualche giorno di ritardo rispetto a P. falciparum.

Profilassi

Non esiste un unico schema applicabile dovunque: la profilassi idonea va studiata caso per caso, in base al Paese visitato, al tipo di viaggio e al tempo di permanenza. Sul fronte vaccini, la ricerca non ha ancora prodotto un vaccino effettivo anche se esistono diversi possibili candidati su cui la comunità scientifica sta lavorando, soprattutto grazie al completamento della sequenza gnomica di Plasmodium spp. L’uso di zanzariere trattate con insetticidi e di trattamenti preventivi a intermittenza con farmaci antimalarici può significativamente ridurre l’incidenza della malattia nelle zone endemiche, sia tra i bambini che tra le donne in gravidanza, soggetti particolarmente vulnerabili. Circa 10 mila donne e 200 mila dei loro neonati muoiono ogni anno nel mondo in seguito a infezione da malaria durante la gravidanza. Nell’ultima decade, un nuovo gruppo di antimalarici, diversi composti combinati dell’artemisinina (ATCs), stanno dando ottimi risultati terapeutici anche nell’arco di una settimana, con riduzione della presenza di plasmodio e quindi della sua capacità di trasmissione e miglioramento dei sintomi.


(tratto dalla Revisione a cura di Roberto Romi
dipartimento di Malattie infettive, parassitarie ed immunomediate -Mipi, Iss)

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Per saperne di più:

http://www.centronazionalesangue.it/notizie/sorveglianza-malaria-2017
http://www.who.int/malaria/en/

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