Sala convegni ‘Garavaldi’ gremita per il seminario di approfondimento sui mutamenti del sistema trasfusionale nazionale

Sabato 30 settembre, a circa un anno dalla sua inaugurazione, la Casa del Dono è stata sede di un importante seminario dal titolo “La donazione di plasma in aferesi, la corretta selezione del donatore, la produzione e l’utilizzo dei plasmaderivati prodotti in conto lavoro “.

Il convegno, organizzato in sinergia tra Avis Provinciale e Avis Comunale, aveva lo scopo di analizzare e comprendere i profondi mutamenti del sistema trasfusionale nazionale, approfondire la conoscenza del percorso del plasma, dalla raccolta fino alla produzione di medicinali plasma derivati ad opera dell’industria farmaceutica. Tali tematiche sono sembrate particolarmente urgenti visto il grande dibattito suscitato tra addetti ai lavori, volontari e donatori dopo le novità introdotte in materia dal decreto del 2 novembre 2015.

In una sala completamente gremita, in buona parte da volontari responsabili di sezioni Avis Comunali, illustri ospiti si sono alternati al microfono per cercare di sviscerare il tema in maniera esaustiva e comprensibile a tutti.
Il dott. Stefano Pavesi, presidente di Avis Provinciale Reggio Emilia, ha introdotto l’argomento presentando le statistiche relative all’andamento negli ultimi due anni della raccolta plasma in regione e in provincia ed evidenziando un significativo calo, rispettivamente del 5 e del 10%.
Successivamente, il presidente di Avis Emilia Romagna, dott. Maurizio Pirazzoli, ha invece posto l’accento sul ‘miracolo del volontariato’, sottolineando l’importanza del benessere del donatore e ringraziando i presenti della disponibilità a posticipare gli impegni personali per “fare l’Avis”.

Il dott. Bernardino Spaliviero, responsabile sanitario di Avis Nazionale fino all’ultimo mandato, ha raccontato la storia del primo accordo interregionale plasma (AIP) e l’evoluzione dell’utilizzo del plasma in Italia, ricordando la determinante figura del dott. Agostino Traldi, pioniere dell’utilizzo dei plasma derivati nell’emofilia.

il dott. Vincenzo Saturni, presidente Avis Nazionale uscente, ha poi prospettato nuovi scenari, obiettivi e criticità focalizzandosi sulla produzione dei medicinali, sui procedimenti produttivi, sull’autosufficienza nazionale, i decreti legislativi, il valore etico e sociale della donazione.

Il dott. Roberto Baricchi, in qualità di direttore della Medicina Trasfusionale Ausl Reggio Emilia, si è soffermato principalmente sulla selezione e gestione del donatore, sulla valutazioni degli eventi avversi alla donazione e, soprattutto, ha presentato dettagliatamente i dati preliminari riguardanti uno studio, unico in Italia nel suo genere e finanziato dal CRS, per la determinazione della quantità di ACD (anticoagulante citrato glucosio) nella sacca di plasma da aferesi e, di conseguenza, il volume che entra in circolo nel donatore con lo scopo di valutarne gli eventuali effetti collaterali.

La chiusura dei lavori è stata affidata alla dott.ssa Erminia Di Bartolomeo, dirigente medico della Medicina Trasfusionale Ausl Reggio Emilia, la quale ha illustrato in maniera comprensibile ai non addetti ai lavori quale sia l’utilizzo clinico dei plasma derivati definendone i nuovi campi di applicazione e la necessità di farne un uso oculato.

Si è poi aperta la discussione e, prima di passare ai saluti, il presidente Pavesi, data l’importanza dell’argomento e il suo impatto sul sistema sanitario locale e non, ha concluso il convegno con l’impegno a dare ulteriore spazio a momenti di incontro e dibattito.

(foto in home page di Laura Bocciarelli)

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