Coronavirus: le misure di prevenzione
Attive nel sistema trasfusionale le misure per prevenire la diffusione del nuovo Coronavirus cinese. Ecco tutte le azioni in vigore per la sicurezza di sangue e plasma donati. A Reggio Emilia sospensione di 6 mesi per i donatori che hanno soggiornato in Cina
Dopo le segnalazioni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di casi autoctoni confermati di infezione da Novel coronavirus (2019-nCoV), identificato per la prima volta a Wuhan (Provincia dello Hubei, Cina), e delle indicazioni pervenute dal Directorate-General for Health and Food Safety- DG SANTE, della Commissione Europea, il Centro Nazionale Sangue ha attivato le misure di prevenzione, sebbene ad oggi non siano state documentate trasmissioni di 2019-nCoV mediante la trasfusione di emocomponenti labili e il rischio di trasmissione trasfusionale non sia attualmente noto.
Si raccomanda quindi in via precauzionale di:
– Rafforzare le misure di sorveglianza sui possibili casi importati attivando la sorveglianza anamnestica del donatore di sangue per viaggi nell’area interessata;
– Applicare il criterio di sospensione temporanea di 21 giorni dal rientro per i donatori che abbiano soggiornato nell’area interessata;
Fonte: https://avisemiliaromagna.it/
AGGIORNAMENTI (31.01.20)
In considerazione dell’incremento dei casi confermati di infezione e dell’estensione dell’epidemia in diverse Province della Repubblica Popolare Cinese, le misure precedentemente riportate devono intendersi estese a tutto il territorio della Cina.
I PROVVEDIMENTI A REGGIO EMILIA:
A Reggio Emilia e provincia, per massima precauzione, tutela e chiarezza si è deciso di sospendere per 6 mesi tutti i donatori che abbiano soggiornato in Cina negli ultimi 6 mesi, a prescindere dalla zona (le aree interessate dal virus sono in continuo aggiornamento). Inoltre, il Coronavirus purtroppo non è l’unico morbo con cui si ha a che fare (malaria, malattie tropicali, lebbra) nel paese dell’Estremo Oriente.
Il presidente di AVIS Nazionale Gianpietro Briola: “Nessun pericolo per i donatori”
Ci pensa il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, a fare chiarezza su quanto sta avvenendo da ormai diversi giorni. Non ultima, l’installazione di uno scanner nell’aeroporto di Fiumicino, a Roma, per analizzare lo stato di salute dei passeggeri provenienti da quelle zone: «Si tratta di una sindrome che ha sintomi prettamente influenzali i cui rischi, al momento, sono legati soltanto alla Cina», spiega Briola. “Non c’è alcuna correlazione con chi deve donare il sangue, al massimo sarà sufficiente sospendere per un periodo l’attività come del resto avviene con qualsiasi altra patologia virale”.Tuttavia non esisterebbe un vaccino in grado di debellare il virus: “Possiamo dire che chi si è vaccinato può contare su un livello di copertura maggiore rispetto a chi non lo ha fatto”. Come l’Oms sta facendo nelle ultime ore, anche il presidente Briola smorza i toni sul rischio di epidemia: “Fortunatamente questo pericolo non c’è perché, a differenza di quanto avvenne con il caso della Sars (una forma di polmonite atipica diffusasi sempre dalla Cina nel 2002, ndr), in questo caso si è tenuta una gestione politico-sanitaria di condivisione su risultati e tipologia di infezione, che ha permesso di scansionare, in tutti gli aeroporti, i passeggeri provenienti dalle zone di contagio”.
fonte: www.avis.it
