Chikungunya, riprende la raccolta di sangue nella Asl Roma 2

Riprende la raccolta di sangue nel territorio della Asl Roma 2, che era stata bloccata per lo sviluppo di focolai di Chikungunya

Dopo i numerosi casi di Chikungunya registrati nella Capitale, sembra rientrare l’allarme per le donazioni. Riprende infatti la raccolta di sangue nel territorio della Asl Roma 2, che era stata bloccata per lo sviluppo di focolai del virus. Lo ha deciso il Centro Nazionale Sangue – Istituto Superiore di Sanità sulla base della relazione sui casi confermati inviata dalla Direzione Generale Salute e Politiche Sociali della Regione Lazio.
Per tutto il territorio di Roma e per il comune di Latina, precisa il Cns, rimane la quarantena di cinque giorni per gli emocomponenti raccolti, che potranno essere utilizzati previa acquisizione della dichiarazione di assenza di sintomatologia del donatore. Rimane invece la sospensione della raccolta per il solo comune di Anzio. Nel resto d’Italia si applica la quarantena, sempre di cinque giorni, agli emocomponenti donati da persone che abbiano soggiornato a Roma o a Latina, mentre per chi è stato ad Anzio deve essere applicata una sospensione per 28 giorni. Tutte le misure non si applicano nel caso di donazione mediante aferesi di piastrine e/o plasma di uso clinico, se sottoposti a procedura di riduzione dei patogeni mediante inattivazione virale e, in caso di donazione di solo plasma, se esso è destinato alla produzione industriale di farmaci plasmaderivati.
Le misure per la Asl Roma 2 erano state decise lo scorso 13 settembre, e contemporaneamente erano state attivate tutte le misure di compensazione a partire dalla mobilitazione delle scorte accantonate per le maxiemergenze fino ad arrivare alla programmazione di raccolte straordinarie tra i donatori. Le misure hanno permesso di garantire il fabbisogno di 400-450 unità di globuli rossi al giorno della Capitale, di cui circa metà ‘persi’ a causa del blocco, e con questa modifica alle misure la situazione dovrebbe tornare alla normalità entro pochi giorni. Dall’inizio dell’emergenza, quindi in poco più di un mese, sono state messe a disposizione da parte delle regioni circa 6400 sacche.
“Solo grazie allo sforzo congiunto delle Regioni e delle loro Strutture per il coordinamento per le attività trasfusionali, dei professionisti e delle associazioni dei donatori è stato possibile garantire l’attività dei centri trasfusionali romani – spiega il direttore del Centro Nazionale sangue Giancarlo Maria Liumbruno -. La risposta di tutto il sistema sangue è stata eccezionale, e ha permesso di scongiurare possibili ripercussioni molto pesanti sull’erogazione delle terapie trasfusionali,indispensabili a garantire terapie salvavita e interventi chirurgici complessi, come i trapianti. Con queste nuove misure più leggere la fase di emergenza si può considerare conclusa”.

Il comunicato stampa del CNS

Da Reggio e provincia una cinquantina di sacche saranno destinate settimanalmente all’emergenza degli ospedali romani

I contagi da virus della Chikungunya rilevati in questi giorni a Roma ed Anzio e la conseguente sospensione dei donatori residenti in quelle aree stanno determinando una situazione critica per la disponibilità di sangue nella capitale.
La misura cautelativa del Centro Nazionale sangue ha infatti stabilito uno stop alle donazioni per circa 1,2 milioni di romani residenti nelle zone colpite e una “quarantena” di 28 giorni per i gli altri donatori della capitale e per chiunque si sia fermato anche per poche ore dopo il 25 agosto a Roma e ad Anzio.
Per rispondere alle necessità degli ammalati ricoverati negli ospedali romani, il Centro Nazionale sangue ha chiesto uno sforzo straordinario a tutte le altre regioni affinché inviino unità di sangue a Roma.
Il Centro Regionale Sangue ha disposto di rispondere all’emergenza con un invio settimanale di 500 unità di sangue. Di queste, 50 dovranno essere messe a disposizione da Reggio Emilia.

Ricordiamo che, le sacche raccolte in provincia di Reggio sono già destinate alle esigenze dei nostri ospedali, in parte (60) vengono inviate settimanalmente in regione per la compensazione inter-regionale e, altre 10-12 sacche sono invece destinate per la cura dei talassemici.

L’Avis Provinciale si è già attivata attraverso i suoi centri fissi e le sue sezioni comunali per incrementare la raccolta e per programmare turni straordinari di prelievo. Ai donatori, unica e insostituibile risorsa, viene chiesto quindi un ulteriore sforzo per rispondere anche a questa nuova emergenza.

La Responsabile dell’Unità di Raccolta di Reggio Emilia, Annalisa Santachiara, tranquillizza:” Grazie ai virtuosi meccanismi in atto nella nostra regione e in quelle limitrofe, già 800 sacche sono state inviate in emergenza agli ospedali Romani per cui l’attuale situazione è di buon controllo dell’emergenza ma, poiché lo stato di emergenza si prolungherà almeno per tutto il mese di ottobre, non possiamo abbassare la guardia e dobbiamo continuare ad impegnarci in questa collaborazione Interregionale. Ma siamo sereni poiché, da sempre, nelle situazioni di necessità i nostri donatori e i nostri volontari di Sezione hanno messo in campo energie inimmaginabili”

AGGIORNAMENTI

(05.10.17) – COMUNE DI LATINA

Riscontrati casi di infezione virus Chikungunya in soggetti residenti nel comune di Latina e nel Municipio III del comune di Roma (ASL Roma1)

(29.09.17): STOP A DONAZIONI COMUNE DI GUARDAVALLE MARINA (CATANZARO)

A seguito della segnalazione di casi autoctoni di Chikungunya in soggetti residenti nel comune di Guardavalle Marina (Catanzaro), il cui caso indice è riconducibile a soggetto residente nel comune di Anzio con soggiorno estivo nel comune calabrese, si dispone la sospensione della raccolta di sangue ed emocomponenti, al momento, limitatamente a tutti i donatori di sangue residenti nel suddetto Comune.

Si dispone l’applicazione del provvedimento di sospensione per 28 giorni dei donatori che abbiano soggiornato, anche per poche ore, nel sopracitato Comune, su tutto il territorio nazionale.

L’appello di Regione Emilia-Romagna, Avis e Fidas ai donatori di sangue

L’obiettivo è raccogliere 500 unità di sangue alla settimana per tutto il periodo dell’emergenza, da destinare alla capitale. Regione, Avis e Fidas lanciano un appello ai donatori di sangue dell’Emilia-Romagna: un contributo straordinario per far fronte a quanto sta accadendo in provincia di Roma, dove è in corso un’epidemia di chikungunya, malattia virale dal decorso benigno che provoca febbre alta e dolori articolari anche persistenti, trasmessa dalla zanzara tigre.
Il Centro regionale sangue del Lazio ha sospeso la raccolta come misura di prevenzione dell’infezione.
“Chiediamo ai nostri donatori uno sforzo straordinario, certi che come sempre la risposta ci sarà- afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi. La nostra è una regione che ha nella solidarietà uno dei principi fondamentali. Il nostro sistema è forte, da sempre capace di garantire l’autosufficienza regionale e di fornire unità di sangue alle regioni che più ne hanno bisogno. Questo è il momento di dimostrarlo”.
Le donazioni di sangue sono necessarie per consentire il mantenimento delle attività assistenziali e supportare la terapia trasfusionale e gli interventi chirurgici che altrimenti rischierebbero di essere sospesi.

I dati dell’Emilia-Romagna

Sono 137.972 i donatori di sangue totali in Emilia-Romagna. I donatori che donano periodicamente sono 126.518. Aumentano i nuovi donatori, ovvero le persone alla prima donazione: 16.634 nel 2016 rispetto ai 14.229 dell’anno precedente (+14%). Il numero maggiore si è avuto nella fascia di età 18-25 anni (5.524). Nel 2016 le unità raccolte di sangue intero sono state 217.058, le unità trasfuse 207.542.
Dati che confermano la capacità del sistema regionale di essere autosufficiente e di riuscire anche a fornire unità di sangue alle regioni che più ne hanno bisogno: 2.945 quelle inviate nel 2016. Nei primi mesi del 2017 sono già state inviate 1.957 unità di sangue ad altre regioni.

Il commento del presidente di Avis Nazionale, Alberto Argentoni

“Le sedi Avis, i nostri volontari e i nostri donatori sono già mobilitati per far fronte al deficit di sangue ed emocomponenti che si sta verificando in alcune zone di Roma e della sua provincia in seguito al provvedimento di sospensione per Chikungunya emanato dal Centro Nazionale Sangue. Siamo sicuri che anche questa volta, come tante volte in passato, i donatori moltiplicheranno il loro impegno di solidarietà, programmando le proprie donazione e rispondendo alle chiamate delle nostre sedi e dei centri trasfusionali.
Quanto ai provvedimenti delle autorità sanitarie in tema di Chikungunya e di altri virus, è sempre opportuno ricordare che sono attuati per garantire la massima qualità e sicurezza del sangue raccolto e trasfuso a tutti i pazienti riceventi”.

Avis interviene su Tg1 e Radio Uno Rai

I mass-media stanno seguendo con molta attenzione le notizie relative ai casi di virus Chikungunya e ai relativi provvedimenti delle autorità sanitarie.
AVIS, impegnata a fornire una corretta informazione, è stata chiamata a intervenire in diverse occasioni.
Tra queste segnaliamo un servizio del Tg1 del 15 settembre e la trasmissione di Radio Uno Rai “La Radio ne parla”.

Chikungunya, di nuovo tu

Le cronache di questi giorni raccontano di problemi nella raccolta di sangue in Lazio come capitò in Emilia-Romagna nel 2007. Ma occorre ricordare che un allerta non significa un’emergenza. Le Avis seguono con attenzione l’evolversi della situazione coordinate dal Centro Nazionale Sangue che, insieme ai Servizi trasfusionali, gestisce i cali della raccolta attraverso le compensazioni tra regioni. Nonostante i casi autoctoni rilevati ad Anzio, il sangue e gli emocomponenti raccolti e trasfusi in Italia garantiscono a pazienti e donatori la massima sicurezza.

I donatori che avessero transitato nelle aree considerate a rischio (al momento solo il Comune di Anzio, in Italia) verranno sospesi per 28 giorni. Per ogni dubbio o domanda i donatori possono rivolgersi con fiducia alla propria Avis di riferimento telefonando per prenotare la donazione.

Guarda le SLIDESHOW VIDEO dei provvedimenti di sospensione

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Casi AUTOCTONI in Emilia-Romagna nel 2007
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Casi AUTOCTONI in Lazio nel 2017
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Casi IMPORTATI in Italia nel 2016

Un po’ di Storia

La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania. A partire dagli anni Cinquanta, varie epidemie di chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. In Europa nell’agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia-Romagna.

Sintomi e quadro clinico

Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifesta una simil-influenza che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi. Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica (ma non in modo così grave come nella dengue) entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.

Come arriva all’uomo

Il virus responsabile della chikungunya appartiene alla famiglia delle togaviridae, del genere degli alphavirus. È trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, come Aedes aegypti (la stessa che trasmette la febbre gialla e la dengue). Un altro importante vettore è Aedes albopictus, comunemente chiamata zanzara tigre  Anche varie specie del genere culex, sono state indicate come potenziali vettori per questo agente virale.

Come prevenirla

La prevenzione della malattia consiste innanzitutto dell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare. Attraverso zanzariere, repellenti e insetticidi. Occorre prestare attenzione ai viaggi in zone endemiche se si è in stato di gravidanza o si viaggia con bimbi piccoli o persone con scarse difese immunitarie

fonte: avisemiliaromagna.it

Le aree interessate in Italia e all’estero

Con una circolare datata 8 settembre 2017, diramata dal Centro Nazionale Sangue, si informa che, relativamente a casi di infezione da Chikungunya Virus (CHIKV), è stato inserito il Comune di Anzio (Provincia di Roma). Qualora il donatore avesse soggiornato, anche per poche ore, nel suddetto comune a far data dal 1 di agosto, è prevista la sospensione per 28 giorni.
Leggi anche: Misure di prevenzione Chikungunya e supporto all’autosufficienza regionale e nazionale
Precedentemente erano già stati segnalati dei casi presso il Dipartimento del Var (Francia).

Ricapitolando: le attuali misure di sospensione temporanee per Chikungunya Virus (CHIKV):

Sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato nelle aree interessate:

Aree interessate in Italia:

  • Anzio (Roma)
  • Latina
  • Roma
  • Guardavalle Marina (Catanzaro)

Aree interessate all’estero:

  • Dipartimento del Var (Francia)